Vi ricordate com’era?

Vi ricordate com’era quando eravate felici? Quando scendevate nei cortili e, sotto ai cieli unti di umida estate, correvate dietro alle ombre dei palloni?

Eravate felici senza aspettative nel domani, succhiavate avidi le lancette dei secondi imparando a riconoscere i diversi sapori.

Ridevate di nascosto sotto ai balconi, dietro agli angoli, sfuggendo alla rigida serietà degli occhi di rimmel e cravatta di stoffa.

Invincibili dentro ai vostri mantelli di carta, vi lanciavate da sfide alte 3 m senza paura di morire. Perché quando si è felici la morte si allontana invidiosa, per un attimo sgomenta e incapace di reagire.

Ve lo ricordate com’era, vero, quando tutto aveva una luce diversa, originale e vi faceva sentire protagonisti del vostro palcoscenico, unici attori e spettatori. Nessuno vi avrebbe fermato, neanche quel portico buio e pieno di colonne dove ogni tanto vi arrischiavate ad arrivare, senza entrarci mai veramente.

La sfida nella vita. La vita per la sfida. In palio solo voi.

Ve lo ricordate com’era quando credevate alle favole, alle stelle, ai sogni, alle promesse? Il conforto dei mignoli incrociati e la sicurezza delle croci incise sul cuore?

Eravate certi che le menzogne fossero di cioccolato fondente, amare ma dolci in gola. Da raccontare, ascoltare ed archiviare tra un MAI PIÙ e un PER SEMPRE. Tra un’infanzia di grano verde e un inverno canuto.

Ricordatevi di quando eravate felici, chiudetelo in un pugno e soffiatelo via fuori dalla bocca, dalla finestra, dalla casa e dalla scatola che la routine vi ha costruito intorno. E poi lanciatevi nel vuoto a braccia aperte, tuffatevi al centro del vostro petto ai confini del tempo vissuto, fino a frantumare lo specchio che vi assomiglia ma che non vi rende giustizia.

Siate di nuovo immagine originale e unica, scomposta eppure armonica.

Solitaria.

Viva.

Voi.

Felici.

Ladypaperina

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