CASIMIRA, LA LUCERTOLA

C’era una volta una lucertola. Era verde. Aveva una coda lunga lunga. Era pigra e amava il sole.

Si chiamava Casimira.

Come ogni mattina, si recava vicino allo stagno, che riluceva a un paio di metri dalla sua tana, e poi si stendeva lunga lunga su alcuni mattoni, abbandonati chissà da chi tanto tanto tempo prima.

Il sole le baciava le squame della pelle e lei sollevava il piccolo capo, sorridendo beata.

Lunga lunga si godeva il tepore ma soprattutto la solitudine. Non amando di essere disturbata, per il suo “bagno di sole” aveva scelto quel luogo nascosto e poco conosciuto dagli altri animali che, invece, preferivano recarsi al fiume, o al mare, entrambi siti nella direzione opposta.

Un giorno, mentre si trovava lunga lunga stesa sul mattone, giunse un Leone. Gigi si chiamava.

Camminando con il passo felpato, faceva crocchiare le foglie gialle di autunno, che petulavano per protesta.

A Gigi seguì Menelao, la gazzella. Avrebbero dovuto essere nemici – uno cacciatore e l’altra preda – e, invece, erano grandi amici. Si sedettero sulla riva dello stagno e iniziarono a gettare sassolini nell’acqua, sfidandosi a chi tirava più lontano il proprio.

Risate, baccano e confusione regnarono sovrani finchè i due animali non si accorsero di Casimira. Le andarono vicino, per invitarla a giocare con loro.

Gigi la salutò, ma Casimira non rispose. Lunga Lunga su quel mattone, immobile, non muoveva un solo arto, una sola squama. Il musetto, sollevato verso il sole, era steso in un ampio sorriso.

Menelao, allora, la toccò e, come Gigi, non ottenne alcuna reazione!

“Oddio è morta” fu la conclusione a cui arrivarono, spaventandosi così tanto che fuggirono urlando… e mai più ritornando.

Lunga lunga su quel mattone, dimenticato da chi sa chi tanto prima, Casimira non si mosse. Il musetto, sollevato verso il sole, era steso in un ampio sorriso ma, adesso, gli occhi erano aperti e, sornioni, ghignavano.

“Non importa che tu sia Leone o Gazzella. Ciò che importa è che tu non rompi le scatole al prossimo!”

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